lunedì 30 aprile 2012

CALAMARATA POMODORI SECCHI, PACHINO E CRESCENZA


Ecco una pasta improvvisata, di quelle che si combinano in quattro e quattr'otto tirando fuori dal frigo all'impazzata le cose piu' vicine alla scadenza. Ebbene oggi mi scadeva lo stracchino e alla fine e' uscita questa pasta che devo dire ho trovato decisamente buona e intrigante.

Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di calamarata
  • 24 pomodorini pachino
  • 10 pomodori secchi sott'olio
  • 4 acciughe sott'olio
  • un cucchiaio di capperi
  • stracchino di capra q.b.
  • uno spicchio di aglio
  • sale e pepe di mulinello q.b.
Mettete abbondante acqua salata a bollire sul fuoco e lessatevi la calamarata.
Nel frattempo tritate i capperi, e tagliate striscioline i pomodori secchi. Scaldate un bel po' di olio in padella e fatevi imbiondire l'agio, unite poi le acciughe, i capperi e i pomodori secchi e fate soffriggere il tutto per pochi minuti.
Aggiungete i pomodorini pachino lavati e tagliati a meta', togliete l'aglio e fate cuocere a fuoco medio per una decina di minuti, fino a quando i pomodorini saranno appassiti.
Scolate la pasta al dente, saltatela in padella per qualche minuto in modo da amalgamarla al sughetto e servite nei piatti con quadratini di crescenza a piacere e una spolverata di pepe nero.


sabato 28 aprile 2012

CENA A TEMA: IL COMMISSARIO MONTALBANO

Il menu' lo avevo anticipato, ma in fondo al post avevo messo anche la postilla di non fidarsi troppo dei miei programmi, e infatti alla fine ho stravolto tutto:


"Davanti all'Osteria 'San Calogero' resto' indeciso (...) Mangio' un antipasto speciale di frutti di mare, poi si fece portare due spigole cosi' fresche che pareva stessero ancora in acqua a nuotare."
(A. Camilleri, Il cane di Terracotta, pag 102, Ed. Sellerio, 1996)



"Da qualche tempo Montalbano s'era addunato che Adelina, se lui era teso, turbato, nirbuso, in qualche modo l'intuiva da come lui al mattino lasciava la casa e allora gli faceva trovare piatti speciali che gli risollevavano il morale. Quel giorno Adelina era entrataa in azione, sicche' Montalbano trovo' pronto in frigo il sugo di seppie, stretto e nero, come piaceva a lui. C'era o no un sospetto di origano? L'odoro' a lungo, prima di metterlo a scaldare, ma magari questa volta l'indagine non ebbe esito."
(A. Camilleri, Il cane di Terracotta, pag 143, Ed. Sellerio, 1996)

"Il cammerere ripiglio' una diversa litania. <<Per secunno ci sarebbero triglie al sali, orate al forno, spigule colla salsetta, rombo alla brace...>> <<Ce lo dica dopo>> fici Montalbano. Il cammerere parse offiso..."
(A. Camilleri, La vampa d'agosto, pag 185, Ed. Sellerio)





Ricette e spunti liberamente tratti da Nivuro di siccia, Le ricette ispirate alle avventure del piu' astuto commissario siciliano, Trenta Editore, 2008

INSALATINA SPECIALE DI MARE


Il ristorante Da Calogero e' la mecca di Montalbano. Spesso vi si reca a fare scorpacciate di pesce fresco ma poi e' sempre costretto a farsi una "passiata" sul molo per smaltire la mangiata.
Ho voluto rendere questa insalata di mare un po' speciale, ho aggiunto fave e piselli cotti al vapore, per rendere tutto un po' piu' fresco e di stagione. Come al solito stravolgo sempre tutti i miei programmi.

Ingredienti per 4 persone
  • 800 g di cozze
  • 800 g di vongole veraci
  • 4 moscardini
  • 600 g di fave freschissime non troppo grosse
  • 600 g di piselli freschissimi
  • 8 pomodorini pachino
  • olio extravergine d’oliva q.b.
  • vino bianco q.b.
  • 2 spicchi di aglio
  • Sale e pepe
Preparate il pesce, mettete a bagno un’oretta le vongole in acqua e sale grosso per depurarle, raschiate i gusci delle cozze e asportate il bisso, pulite i moscardini sotto l’acqua corrente facendo attenzione a non rompere gli occhi e il sacchetto del nero per non sporcare la carne, asportate il dente e lasciateli interi.
Sgranate le fave e i piselli e metteteli a cuocere a vapore per una ventina di minuti.
Ora cuocete separatamente cozze e vongole: mettete in due pentole differenti uno spicchio di aglio schiacciato, un filo di olio e tuffatevi i molluschi. Fateli saltare qualche minuto, sfumate con un bicchiere di vino bianco e lasciate che tutte le valve si aprano, dopo di che cuocete ancora per pochi minuti.
Mettete i moscardini a cuocere a vapore per un quarto d’ora.
Una volta cotte, sgusciate sia cozze che vongole (lasciandone qualcuna intera da parte per la decorazione) e riunitele in una terrina assieme alle fave e i piselli cotti. Tagliate le teste dei moscardini a striscioline, dividete i tentacoli a gruppetti di due e aggiungete tutto nella terrina.  Condite con olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale, e mescolate bene.
Servite l’insalatina nei piatti individuali, decorando con due pomodorini per piatto, i molluschi tenute da parte e completate con una macinata di pepe e un filo di olio extravergine d’oliva.

Con questa ricetta partecipo a :
Il concorso di Olio Carli che premia sia chi partecipa, sia chi vota le ricette.
Basta andare sulla applicazione di Facebook:
FORNELLI DA CHEF, inserire la propria ricetta e condividerla con gli amici facendola votare!
Carli offre la possibilità a tutti di inviare la propria ricetta del cuore scegliendo tra antipasti, primi, secondi e dolci a patto che la ricetta in questione contenga, l'olio: c’è tempo fino al 10 maggio per inviare la propria creazione
Non dimenticate di votarmi! 

PASTA AL NIVURO DI SICCIA (O AL NERO DI SEPPIA)

Durante la preparazione di questo piatto ero molto scettica, specialmente perche' dopo aver comprato un mega seppione, sono stata informata che ad alcuni commensali, non sarebbe piaciuto questo tipo di pasta. Ma non mi sono fatta scoraggiare: ho pensato proviamo, non dico niente e poi glielo metto sotto il naso.
E' stato un successone, prima di tutto in questa ricetta si utilizza il vero nero della seppia e non quello in barattolo, poi il concertato di pomodoro, ne ho usato uno biologico fenomenale, gli dona un gusto diverso.

Ingredienti per 4 persone:
  • 320 g di spaghetti
  • una grossa seppia (600 g circa)
  • 200 g di concentrato di pomodoro
  • 3 spicchi di aglio
  • 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • un bicchiere di vino bianco
  • sale q.b.

Pulite la seppia: tagliate la pancia dalla parte dell'osso, prelevate il sacchetto del nero che si trova in mezzo all'intestino e tenetelo da parte. Lavate sotto l'acqua corrente la seppia, asportate il dente e sciacquate bene i tentacoli, in modo che non vi rimanga alcun residuo. 
Tagliate la pancia a striscioline spesse mezzo dito e dividete i tentacoli a gruppetti.
In una larga padella, scaldate l'olio e fatevi soffriggere gli spicchi d'aglio pelati e schiacciati. Unite la seppia, fate cuocere a fuoco vivo qualche minuto, unite il vino bianco, sfumate e cuocete per un quarto d'ora a fuoco lentissimo.
Nel frattempo rompete il sacchetto del nero dentro una ciotolina e allungatelo con un bicchiere di acqua.
Quando le seppie saranno quasi cotte, togliete gli spicchi di aglio, unite il nero e il concentrato di pomodoro alle seppie e fate cuocere a fuoco moderato finche' non si sara' rappreso completamente.
Vi consiglio di non aggiungere sale al sugo perche' sia il concentrato di pomodoro che il nero di seppia, sono gia' molto saporiti, assaggiate e se il caso correggete senza esagerare.
Cuocete la pasta in acqua abbondante e salata, scolatela al dente e unitela al sugo. Saltate gli spaghetti in paella in modo da amalgamare bene il sugo alla pasta, magari aiutatevi con un filo di acqua di cottura e servite immediatamente.

PESCE AL FORNO


Sua maesta' il pagello! Quando è appena pescato, il corpo ha colori brillanti, il dorso rosso-rosato che sfuma nel bianco argenteo dei fianchi. Spesso sul corpo, si notano alcuni punti azzurri, le pinne sono rosee e la sua carne e' prelibata. Quando un pesce e' appena pescato, serve decisamente poco per cucinarlo, e condirlo troppo, e' un delitto. Il pagello che ho comprato ieri mattina, aveva ancora l'amo in bocca, quando l'ho portato a casa, aprendo il pacchetto del pescivendolo, mi sono emozionata da cosi' tanta bellezza! 



Ingredienti per 4 pesone
  • 2 piccoli pagelli o una grande (1 kg circa in tutto)
  • 200 g di pomodorini pachino
  • 4 piccole cipolle di Tropea (in alternativa cipolle dorate)
  • uno spicchio di aglio
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • qualche ciuffo di prezzemolo
Raschiate le squame del pesce con un coltellino, partite dalla coda e con il dorso del coltello raschiate "contropelo" fino alla testa, tagliate la pancia e eviscerate il pagello. 
Lavate sotto l'acqua corrente il pesce, asciugatelo, riempite la pancia con lo spicchio di aglio e il ciuffo di prezzemolo, e adagiatelo in una pirofila da forno ben unta.
Disponetevi sopra e tutt'attorno i pomodorini tagliati a meta', le cipolle tagliate a fette grosse, ancora un filo di olio e infornate tutto a 180°C per circa una mezz'oretta. 
La cottura perfetta del pesce al forno si riconosce quando l'occhio diventa bianco ma rimane integro e non si scava.
A cottura ultimata, sfornate e servite i filetti di pesce contornando con i pomodorini, le cipolle cotte e un po' di sughetto di cottura.

venerdì 27 aprile 2012

STREET FOOD ZENEIZE II: FUGASSETTE CUN E FETTE




Altra leccornia che si puo' trovare nei banchi delle rosticcerie d' asporto sono le fugassette (panini di pasta di focaccia, ma senza crosticina) con le fette (fette di panissa). 
E visto che quando si prepara la panissa di solito ne avanza sempre un po' ecco un'idea per reciclarla e fare uno spuntino sano, magari un po' calorico!
N.b. La panissa e' un piatto tipico delle campagne liguri, praticamente una polentina preparata con la farina di ceci che si puo' anche gustare tiepida, appena pronta, con una bella spolverata di pepe, olio extravergine d'oliva e succo di limone.

Ingredienti per 4 panini
  • 200 g di farina di ceci Molino Chiavazza
  • 750 ml di acqua
  • 4 fugassette (panini di pasta di focaccia, senza crosta, in alternativa pane bianco)
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • 4 cipollotti freschi
  • sale di mulinello q.b.
  • pepe di mulinello q.b.

Innanzitutto per preparare la panissa (se non ne avete di avanzata) mettete l'acqua in una pentola e fatela intiepidire. Togliete la pentola dal fuoco prima che prenda il bollore, stemperatevi la farina di ceci setacciata, salate e  lasciate riposare per 2 ore.
Trascorso questo tempo mettete la pentola sul fuoco e mescolando continuamente, con un cucchiaio di legno, cuocete a fuoco basso la panissa per 50-60 minuti. Fate attenzione a tenere sempre puliti i bordi, in modo che non si formino grumi di panissa più' cotta, e quando sara' pronta ve ne accorgerete perché' si staccherà' da sola dai bordi della pentola.
Ora trasferite tutto in un piatto grande o un tegame unto e fatela raffreddare.
Tagliate la panissa a quadretti o striscioline irregolari e affettate i cipollotti a rondelle non troppo sottili.
Buttate tutto in una padella con un filo di olio caldo e saltate per qualche minuto, fino a che i cipollatti saranno un poco appassiti. Aggiustate di sale e pepe.
Servite farcendo i panini tagliati a meta'con la panissa saltata assieme alle cipolle bollenti.

CENA A TEMA: IL COMMISSARIO MONTALBANO

Immagine liberamente tratta da internet
Ed eccomi qua di ritorno dalla pescheria. Non c'era molto a disposizione, anche per le ben note condizioni del mare di questi giorni, ma la giornata di sole e l'aria fresca e quasi estiva, mi hanno aiutato a non scoraggiarmi.
Bene ecco il menu' di stasera:
  • Antipasto di mare
  • Pasta al nìvuro di siccia (o nero di seppia)
  • Pagello farcito con salsa allo zafferano
  • Sorbetto al limone
Definito il menu', vado a mettermi all'opera... ho un sacco di pesce  da pulire...
A domani per le ricette!

P.s. Diffidate sempre dei miei programmi, potrebbero cambiare all'ultimo minuto

giovedì 26 aprile 2012

PENNE ALL'EOLIANA

Questa pasta e' semplicissima, porta con se un ricordo, ed e' per questo che spesso la faccio. Mi ricorda la vacanza alle isole Eolie, piu' precisamente Stromboli, infatti io e mio marito, abbiamo gustato questa deliziosa pasta sul battello, al largo del vulcano piu' brontolone del mondo. Ma basta con i sentimentalismi, veniamo alla preparazione: faccio come sempre prima a scriverla che a introdurla.


Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di penne rigate
  • 160 g di tonno sott'olio sgocciolato (2 scatole piccole circa)
  • due acciughe sott'olio
  • 800 g di passata di pomodoro
  • un cucchiaio di capperi
  • 2 cucchiai di olive
  • una cipolla 
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • origano q.b.
  • sale e pepe q.b.

In una larga padella soffriggete nell'olio la cipolla e le acciughe, fatele andare per qualche minuto a fuoco dolce, unite i capperi e le olive schiacciati e lasciate cuocere per qualche minuto.
Unite la salsa di pomodoro e fatela assorbire a fuoco medio. Trascorso questo tempo aggiungete il tonno e aggiustate di sale e pepe. Condite con una generosa presa di origano e cuocete ancora per 5 minuti.
Mettete abbondante acqua salata a bollire, lessatevi le penne al dente e scolatele. Trasferitele nel sugo e saltate la pasta per qualche minuto. 
Servite con una spolverata di origano su ogni piatto.


CENA A TEMA: IL COMMISSARIO MONTALBANO

Immagine liberamente tratta da internet
"Appena aperto il frigorifero, la vide. La caponatina ! Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un piatto funnùto, una porzione per almeno quattro pirsone. Erano mesi che la cammarera Adelina non gliela faceva trovare. Il pane, nel sacco di plastica, era fresco, accattato nella matinata. Naturali, spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale dell’Aida. Canticchiandole, raprì la porta-finestra doppo avere addrumato la luce della verandina. Sì, la notte era frisca, ma avrebbe consentito la mangiata all’aperto. Conzò il tavolinetto, portò fora il piatto, il vino, il pane e s'assittò." (La gita a Tindari, Camilleri, Ed. Sellerio)
Questa settimana, nuova cena a tema.
Ci ho pensato un po' su. Inizialmente doveva essere un viaggio tra i piatti dei piu' famosi commissari letterari come Maigret, Pepe Cervalho, ma alla fine mi sono dedicata solotanto a lui: Montalbano. Chi meglio di lui adora la cucina... e per chi e' appassionata dei libri di Camilleri sul commissario, sa che tutte le volte che si prende un nuovo romanzo in mano ci si leccano i baffi al solo pensiero di cio' che la cammarera Adelina prepara a Montalbano, per non parlare della trattoria Da Calogero.
Il menu' sara' ovviamente tutto a base di pesce, fresco, appena pescato (ho il mio spacciatore ufficiale). Ovviamente, essendo legato alle condizioni del mare, che in questi giorni sta facendo un po' i capricci, non posso annunciarvi in anteprima il menu', ma sicuramente sara' composto da:
  • un'antipastino di mare
  • un primo leggero
  • e un secondo di pesce (mi piacerebbe fare i polipetti stufati, ma chissa')

Bene, allora a domani mattina, quando saro' tornata dalla pescheria, che vi aggiornero' sul menu'.

martedì 24 aprile 2012

STREET FOOD ZENEIZE: OVVERO PANISSETTE FRITTE

Chi l'ha detto che lo street food l'hanno inventato gli americani? In Italia il cosiddetto "cibo da strada" e' conosciuto sin dall'ottocento. Nella mia citta' davanti al porto, più' precisamente sotto i portici di Sottoripa,  si susseguivano diverse friggitorie che servivano ai fortunati avventori cartocci di prelibatezze da mangiare durante una passeggiata, come semplice spuntino o come pranzo.
Un piatto tipico delle friggitorie di Sottoripa era senza ombra di dubbio la frittella di baccala', conosciuta in tutta Italia, ma venivano offerti anche pesci fritti, frisceu (frittelle salate) e panissette (fette di panissa fritta).
Oggi mi sono cimentata proprio nella preparazione della panissa, una polentina di farina di ceci, che si può' consumare appena fatta tiepida, con un filo di olio, una spruzzata di limone e una spolverata di pepe, oppure si può' tagliare a fette e friggere, e vi assicuro che e' una delizia per il palato.

Ingredienti per 4 persone
  • 200 g di farina di ceci Molino Chiavazza
  • 750 ml di acqua
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • olio per friggere q.b.
  • aghi secchi di rosmarino q.b.
  • sale di mulinello q.b.

Innanzitutto mettete l'acqua in una pentola e fatela intiepidire. Togliete la pentola dal fuoco prima che prenda il bollore, stemperatevi la farina di ceci setacciata, salate e  lasciate riposare per 2 ore.
Trascorso questo tempo mettete la pentola sul fuoco e mescolando continuamente, con un cucchiaio di legno, cuocete a fuoco basso la panissa per 50-60 minuti. Fate attenzione a tenere sempre puliti i bordi, in modo che non si formino grumi di panissa più' cotta, e quando sara' pronta ve ne accorgerete perché' si staccherà' da sola dai bordi della pentola.
Ora trasferite tutto in un piatto grande o un tegame unto e fatela raffreddare.
Tagliate la panissa a fette sottili mezzo centimetro, di 6-8 cm di lato. 
In una padella scaldate abbondante olio per friggere e immergetevi le fettine di panissa, fatele dorare per qualche minuto, scolatele e asciugatele su carta assorbente.
Servite le panissette fritte calde con una macinata di sale e una spolverata di aghi di rosmarino sbriciolati.


Con questo post partecipo al contest di Le leccornie di Danita

LA PIZZAIOLA

Ecco la mia personalissima versione della classica pizzaiola. Un po' piu' condita...
Ingredienti per 4 persone:
  • 4 fettine di vitello o vitellone (secondo vostro gusto)
  • 400 g di polpa di pomodoro
  • 2 cucchiai di capperi
  • un cucchiaio di pinoli
  • 2 cucchiai di olive verdi
  • 100 g di stracchino
  • un uovo
  • pangrattato q.b.
  • sale e pepe q.b.

Tritate i capperi fini e le tagliate le olive grossolanamente.
Scaldate tre cucchiai di olio in una padella unite l'aglio intero spellato, i capperi, i ponoli e le olive. Soffriggete leggermente per qualche minuto, poi aggiungete la polpa di pomodoro e cuocete a calore moderato una decina di minuti fino a quando il sughetto si sara' ristretto.
In un piatto sbattete l'uovo con un pizzico di sale e pepe e passatevi per bene la carne. Successivamente impanate con il pangrattato le fettine di carne e friggetele per qualche minuto in una padella unta con un filo di olio fino a farle dorare.
Trasferite la carne impanata nel sugo preparato in precedenza e fatela legare alla salsa a fuoco dolce.
Disponete su ogni pezzo di carne una fetta di stracchino, incoperchiate, spegnete il fuoco e fate riposare qualche minuto in modo che lo stracchino si sciolga.
Servite disponendo nei piatti individuali una fettina di carne coperta di sugo e decorate con qualche foglia di prezzemolo.

lunedì 23 aprile 2012

CONETTI DI MORTADELLA FARCITI


Un'antipasto fresco e leggero, adatto alla bella stagione, per un pranzo in giardino. E' particolare perche' al posto della classica bresaola, o del prosciutto, ho usato la mortadella per fare dei piccoli involtini.



Ingredienti per 4 persone
  • 100 g di Philadelphia
  • 4 fette di mortadella (tagliate leggermente piu' spesse)
  • un peperone giallo
  • 4 gherigli di noce
  • sale
Lavate e asciugate il peperone. Eliminate i filamenti interni, semi e tagliatelo a dadini.
Mettete nel mixer il formaggio, i gherigli di noce e i dadini di peperone. Avviate l'apparecchio e tritate tutto fino a ottenere una crema morbida e fine. Aggiustate di sale.
Ora tagliate le fette di mortadella in 4 spicchi, arrotolateli a cono e farciteli con la crema preparata.
Adagiate i coni di mortadella su un piatto da portata, decorate con qualche fettina di peperone e conservate in frigorifero fino al momento di servire.

UN'ALTRO PREMIO VIRTUALE!!! GRAZIE


Alcuni giorni fa, Luna de I Barbapasticcetti, Maria de La Borsa di Mary Poppins e Isa de In cucina: La semplicita' di Isabella, mi hanno donato il premio di blog portafortuna.
Vi ringrazio di cuore care amiche di blog e non!!!!
Le regole di questo premio sono che si ringrazi chi te lo ha donato, si elenchino 3 cibi preferiti e si giri il premio a altri 10 bloggers con un augurio di buona fortuna.
I miei cibi preferiti sono i seguenti:
  • Cioccolato
  • Gnocchi al pesto 
  • Formaggio
Giro il premio a tutti i blogger che vorranno accettarlo, non riesco a fare delle scelte!

venerdì 20 aprile 2012

TORTIGLIONI ALLA CREMA DI PROSCIUTTO E ASPARAGI

L'altra sera ho aperto il frigo, avevo un po' di avanzi e alla fine mi e' uscita questa ricetta. Semplice e veloce, con i profumi della primavera.

Ingredienti per 4 persone

  • 320 g di tortiglioni
  • 250 g di Philadelphia classico
  • 150 g di prosciutto
  • un mazzetto di asparagi piccoli (16 circa)
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe q.b


Lessate gli asparagi in acqua bollente, mantenendo le punte fuori dall'acqua, per una quindicina di minuti.
Scolateli, fateli intiepidire e affettateli a rondelle tenendo le punte intere.
Frullate il prosciutto cotto assieme al formaggio, fino a ridurre tutto a crema.
Nel frattempo mettete a cuocere la pasta in abbondante acqua salata.
In una padella scaldate due cucchiai d'olio e fatevi intiepidire leggermente la crema di formaggio e le rondelle di asparagi.
Scolate la pasta, ripassatela un poco in padella e servite nei piatti individuali con una macinata di pepe e decorando con qualche punta di asparago tenuta da parte.

giovedì 19 aprile 2012

PICCAGGE MATTE AL PESTO

Per la serie impastiamo, oggi mi sono dedicata a preparare un classico della cucina dell'entroterra genovese.
Le piccagge sono tipicamente le fettucce lunghe del grembiule, in effetti la pasta dovrebbe ricordarle, vengono poi chiamate matte perche' al loro interno e' presente la farina di castagne, o in assenza la farina integrale.

Ingredienti per 6 persone:


Per la pasta:

Per il condimento
  • pesto
  • 2 patate medie
  • mezza tazza di fave piccole sgranate e freschissime
Disponete in una grossa ciotola le tre farine e mescolatele insieme.
Con le mani fate un buco al centro e rompete l'uovo, aggiungete un pizzico di sale e un poco di acqua.
Impastate aggiungendo tanta acqua quanta necessaria per ottenere una pasta liscia e omogenea.
Lasciate riposare sulla spianatoia per mezz'oretta.
Ora stendete la pasta con il mattarello, tirate una sfiglia non piu' alta di 5 mm.
Lasciatela riposare un'oretta coperta e poi arrotolatela su se stessa e cominciate a tagliare le vostre piccagge dello spessore di un dito. Non vi preoccupate se non sono regolari, devono assomigliare alle fettucce dei grembiuli. Aiutatevi con un po' di farina di semola per tenerle separate sulla spianatoia.
Lessatele in abbondante acqua salata in cui avrete avrete unito le fave e le patate pelate e tagliate a dadini piccoli al momento di buttare la pasta.
Scolate e condite tutto con il pesto

Con questa ricetta partecipo al contest di Le leccornie di Danita:

E alla raccolta di Laura: 



IL PESTO


Simbolo della mia città', Genova, io adoro il pesto. E ci mangerei di tutto, dalla pasta, al riso, ai ravioli, purtroppo con grande disgusto dei miei familiari.  La ricetta originale prevede l'utilizzo del mortaio, ma la tecnologia e la fretta moderna hanno portato a utilizzare il robot da cucina, che se usato con accortezza produce un'ottimo pesto. Le principali regole sono: adoperare basilico di Pra, dalle foglie piccole, di colore verde chiaro e non delle dimensioni di lenzuola, i pinoli cinesi sono categoricamente banditi, utilizzare solo quelli dell'area mediterranea, se di Pisa meglio e l'olio deve essere extravergine e prodotto in Liguria.


Ingredienti per condire una pasta per 4 persone
  • 3 mazzi di basilico (50 g di foglie di basilico)
  • 6 cucchiai di Parmigiano reggiano grattugiato
  • 2 cucchiai di pecorino sardo grattugiato
  • un cucchiaio di pinoli
  • due spicchi di aglio dolce pelati
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine d'oliva
  • un pizzico di sale grosso


Staccate dalle piantine di basilico le foglie evitando di prelevare anche i gambi. Lavatele e asciugatele.

Ora trasferitene un poco nel frullatore assieme all'aglio, il sale un filo di olio e il pecorino. Avviate l'apparecchio a bassa velocità', e a intermittenza per evitare che il basilico si ossidi con il calore delle lame, se avete un robot con il motore staccato dalla base e' meglio. Frullate per qualche secondo e unite gli ingredienti rimasti e ripetete l'operazione sopra.
Dovrete ottenere una crema omogenea, di colore verde chiaro e profumata.
Trasferite il pesto in una tazza, se non lo consumate immediatamente, copritelo con un filo di olio e conservatelo in frigorifero coperto con pellicola trasparente o in un recipiente chiuso ermeticamente.La quantità degli ingredienti cambiano da famiglia a famiglia, diciamo pure che ognuna ha una sua propria ricetta, quindi a fine preparazione assaggiatelo e aggiustatelo se necessario, e sopratutto a seconda del vostro personale gusto, con ancora formaggio o sale.

mercoledì 18 aprile 2012

GASSE CON I PISELLI

Questa settimana mi sono fissata con la pasta fresca! Ecco una ricetta primaverile e leggera. Ma perche' gasse... in genovese si chiamano così i cravattini, i papillon, da qui il nome della pasta.


Ingredienti per 6 persone:

per la pasta
                                                    400 g di farina 00 Molino Chiavazza
2 uova 
un pizzico di sale
poca acqua

per il condimento

300 g di piselli freschi sgranati
100 g di prosciutto a dadini
1 cipolla piccola tritata 
olio extravergine d'oliva
brodo vegetale q.b.
una grossa noce di burro
grana padano grattuggiato
sale e pepe nero di mulinello q.b.


Al centro della spianatoia mettete la farina a fontana, versatevi le uova e un pizzico di sale, incorporate piano piano la farina con una forchetta, poi passate a impastare con le mani unendo poca acqua alla volta fino a ottenere una palla omogenea e liscia (per l'esecuzione passo passo clicca qui).


Fate riposare la pasta un'ora coperta da un canovaccio. Successivamente lavoratela nuovamente qualche minuto e, utilizzando la macchinetta per la pasta, tirate della sfoglie lunghe e spesse circa 3 mm.


Con una rotella dentata riducete la sfoglia in rettangoli da 6 cm di larghezza e 4 di altezza.

Stingete al centro ogni rettangolo tra pollice, indice e medio, per formare la classica arricciatura della farfalla.
Lasciate asciugare per qualche ora sulla spianatoia cospargendo le gasse con un po' di farina di semola.
Intanto preparate il sugo, soffriggendo leggermente in poco olio la cipolla affettata sottilmente e il prosciutto. Fate cuocere per 5 minuti a fuoco medio poi unite i piselli e fate insaporire per 10 minuti. Aggiungete 2 mestoli di brodo, regolate di sale e portate a cottura i legumi, se necessario unite altro brodo.
Ora, buttate le gasse in abbondate acqua salata bollente, appena sono venute a galla scolatele e disponetele in un piatto da portata, versateci il sugo di piselli e prosciutto e il burro fuso.
Completate con una generosa spolverata di grana grattuggiato e una grattata di pepe.


martedì 17 aprile 2012

LASAGNE AGLI ASPARAGI E PROSCIUTTO COTTO



Un piatto primaverile, gustoso che sorprende sempre. Si puo' fare in due modi: o si prepara la pasta fresca in casa, come spiego qui, o le si comprano gia' fatte. Se si vuole ancora fare piu' veloce, si stende la pasta sottilissima e la si mette direttamente in teglia senza scottarle.



Ingredienti per 6 persone
Stendete la pasta all'uovo e dividetela in rettangoli della dimensione della vostra pirofila.
Scottate i pezzi di pasta, pochi alla volta, in acqua bollente, scolateli, passateli in una bacinella di acqua fredda e metteteli ad asciugare su di un canovaccio.
Lessate gli asparagi mantenendo le punte al di fuori dell'acqua. Scolateli e fateli raffreddare.
Preparate la besciamella sciogliendo il burro in un pentolino, aggiungete la farina, amalgamate bene e unite il latte a filo. Mescolate con una frusta in modo da non formare grumi e continuate la cottura a fuoco medio fino a 2 minuti dopo il bollore. Unite il sale, una generosa grattata di noce moscata e lasciate raffreddare.
Tagliate gli asparagi a rondelle, mantenedo le punte intere.
Unite le rondelle alla besciamella e frullate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea verde.
Prendete una teglia da forno, stendete un velo di besciamella agli asparagi sul fondo, coprite con una rettangolo di pasta, spalmate uno sottile strato di besciamella, distribuite un poco di prosciutto, una manciata di parmigiano e qualche punta di asparago. Proseguite gli strati fino al completo esaurimento degli ingredienti.
Infornate a 180°C per 40 minuti e servite.

LA PASTA FATTA IN CASA (a modo mio)

Ecco come preparo la pasta fresca, ottima per creare tagliatelle, taglierini e lasagne... inutile dire che la farina utilizzata e' Molino Chiavazza.

Ingredienti per 4 persone
  • 300 g di farina 00
  • un cucchiaio di semola rimacinata
  • 2 uova
  • un pizzico di sale
  • acqua q.b.

Al centro della spianatoia disponete la farina a cratere, versatevi dentro il cucchiaio di semola rimacinata e spaccatevi le uova intere, condite con un pizzico di sale e lavorate tutto con pazienza prima con una forchetta poi con le mani.

Mano a mano che incorporate le uova alla farina, unite anche un po' di acqua in modo da ottenere un impasto omogeneo e abbastanza liscio.

Avvolgete l'impasto nella pellicola e mettetelo in frigorifero a riposare un'oretta.
Successivamente, rimpastate tutto per qualche minuto e le opzioni sono due: o tirate la sfoglia con il mattarello o usate la macchinetta (io la chiamo Imperia).

Questo impasto e' ottimo per:





MANDILLI
Stendete la pasta a sfoglie sottilissime e poi tagliatele a mano con il coltello o la rondella tagliapasta delle dimensioni di 10-15 cm di lato.
Adatti al pesto.



TAGLIATELLE
Stendete la pasta a sfoglie non troppo sottili e utilizzate il rullo della macchinetta (Imperia) apposta per le tagliatelle.




TAGLIERINI
Stendete la pasta a sfoglie non troppo sottili e utilizzate il rulllo della macchinetta (Imperia) apposta per i taglierini.

LASAGNE
Stendete la pasta a sfoglie sottili poi dividetela in rettangoli della stessa dimensione della pirofila che ospitera' le vostre lasagne

PRIMA COLLABORAZIONE: IL MOLINO CHIAVAZZA

Da oltre cinquant'anni il Molino F.lli Chiavazza produce farine di grano tenero e confeziona un'ampia gamma di sfarinati e prodotti destinati al consumo domestico.
L'attività risale al 1955, anno in cui i fratelli Andrea e Luigi Chiavazza, già proprietari di una panetteria all'ingresso dell'abitato di Casalgrasso, prendono in affitto il vecchio molino a quattro palmenti alimentato dalle acque del canale Rio Freddo, utilizzato per la battitura della canapa e per la macinazione di frumento e segale.
Negli anni del "miracolo economico" (1958-1964) avviene una svolta nei consumi. Le imprese introducono nuove tecnologie, ampliano la capacità produttiva e allargano le reti distributive. Nel 1959, i fratelli Bartolomeo e Giuseppe Chiavazza acquistano il molino e avviano la costruzione del fabbricato adibito a silos e magazzino. La potenzialità del molino è portata in un primo tempo a 280 quintali al giorno, cinque anni dopo a 700, per arrivare a 1300 quintali alla fine degli anni Sessanta.
Nel frattempo avviene una svolta commerciale determinante: il molino Chiavazza inizia a confezionare farina in pacchetti per servire i primi supermercati della Lombardia. Una sfida destinata a condizionare il futuro dell'azienda e a dare presto i suoi frutti, fino ad arrivare ad oggi: infatti l
'azienda si è mantenuta flessibile, pronta a soddisfare e ad anticipare le richieste del mercato. Dispone di due stabilimenti produttivi: uno a Casalgrasso, in provincia di Cuneo, dove produce e confeziona farine di grano tenero, e uno a Pancalieri, in provincia di Torino, dove si confezionano farine, semole, polente e diverse specialità alimentari.
Ecco cosa hanno mandato a me:

CHE DIRE.... MI METTO SUBITO AL LAVORO!!!!
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